Negli States sono i Millenials i primi consumatori di Brunello

Nell’evento promosso dalla cantina Casisano a Vinitaly dal titolo “Il mercato del vino italiano nel mondo, ottiche e prospettive sulle denominazioni di Montalcino”, moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Giorgio Dell’Orefice e in cui Denis Pantini di Nomisma ha presentato dei dati interessanti sul futuro del Brunello, si è parlato anche delle differenze tra i profili dei consumatori italiani e statunitensi di Brunello di Montalcino. Come sappiamo gli Usa sono un mercato di riferimento per il nostro vino e quindi è stato interessante conoscere le caratteristiche degli abituali consumatori di Brunello. Chi sono? Possiamo dire che il Brunello ha un certo appeal nei giovani benestanti (reddito di 75.000 dollari annui contro i 35.000 euro annui dei “colleghi” del Belpaese) e che amano informarsi e acquistare su internet. Visualizzando la slide, spicca in primis l’età: se in Italia il Brunello riesce ad attrarre maggiormente un pubblico compreso tra i 36 e i 51 anni (la cosiddetta “Generazione X”), negli States sono i “Millenials” (21-35 anni) a trainare gli acquisti. Il consumatore americano beve Brunello due o più volte a settimana e al ristorante. Quello italiano risponde con “una o più volte” e in wine bar ed enoteche. In comune tra i due target c’è la passione per i “brand noti”, il titolo di studio “alto” e l’abitudine ad acquistare online e a condividere informazioni sui social network. L’appassionato di Brunello italiano è un amante dell’enoturismo, quello americano negli ultimi tre anni ha fatto almeno un viaggio in Italia.